
ROLANDO MASCARIN
Mascarin tra ironia e tenerezza, di Giulio Montenero.

L'antimonumento (installazione
1967)
Rolando Mascarin va componendo con assidua e coraggiosa tenacia il suo manifesto antidecadentista. Tenta vari accordi fra intonazione emotive, conservando sempre il gusto dell’imprevisto e dell’ambiguo. Ora l’ironia sfuma in tenerezza; ora la pesante carica del grottesco si sovrappone agli archeologici derivati stilistici della cultura littoria; ora l’ansietà di fuggire il presente diventa friabilissimo colloquio con il passato prossimo. Queste pronunce particolari ed irripetibili sono sonorizzate dagli oggetti trovati. Le vecchie tappezzerie, i mobili spezzati e rimontati nello spazio ideale - da lui inventato con adamantina precisione - le finestre tappate su case in demolizione non ancora sgomberate: tutto ciò delinea un paesaggio sempre reale e mai scenico. La denotazione che codesti oggetti avevano lentamente acquistato lungo un interminabile periodo, durante il quale quasi erano stati consumati dalla frequenza degli sguardi e dei gesti giornalieri, viene religiosamente conservata nella nuovissima opera d’arte.
Mascarin accoglie i frammenti lignei lavorati, le saracinesche arrugginite ed i ferri contorti nel tiepido nido della sua attitudine ludica. Egli riesce a travasare sempre l’originaria semantica di quegli oggetti in una inedita sintassi compositiva. Dalla bellezza originaria del relitto, alla rilettura in sede fenomenologica, all’inserimento in un contesto pateticamente ironizzato, alla conclusione in un discorso formale stringatissimo assistiamo ad un divenire interno all’opera che ne conserva la mobilità spirituale ben oltre il desolato abbandono sentimentale proprio ai temi affrontati. Talchè per il rilevantissimo spessore semantico di queste opere di Mascarin e per la scattante ed incisiva dialettica di correlazione guizzanti tra l’uno e l’altro piano…vien fatto di attestare fuor d’ogni paradosso, la tradizionalità dell’arte di Mascarin.
Un “corpus” formale destinato a celebrare la monumentalità dei significati, la persistenza del quotidiano, l’incorruttibile presenza dell’essere nell’esistenza.
Un manifesto, abbiamo detto, antidecadentista.





I media 1972 Senza titolo 1972 Articolo 43 1970 Interno 66 1966 Interno per l'Iliana 1966





Pirano 1967 Fiat 1100 Prrr 1966 American time 1966 La ditta B&A 1966 Ospedali riuniti 1966




Uno sfratto 1964 Contovello 1965 Subaffitto 1965 La teca 1965




